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Autonomia, pressing della Lega per accordi con il governo prima delle Regionali. I dubbi di Fontana

La Lega vorrebbe dare una scossa al cantiere dell’autonomia differenziata, storica bandiera identitaria del partito. I presidenti di Regione di Veneto, Lombardia, Piemonte e Liguria, i quali hanno già avviato la procedura di pre-intesa con il governo, ieri si sono confrontati con il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli. E, sorpresa, il più freddo era un altro leghista, Attilio Fontana.

Sul tavolo ieri c’è stata la proposta di fissare subito una data per la sigla degli accordi, che il ministro potrebbe portare all’attenzione del prossimo Consiglio dei ministri previsto per oggi. Il Carroccio preme per arrivare al risultato prima delle regionali in Veneto, un po’ a coronamento della legislatura. In Lombardia invece Fontana non ha ansie elettorali e, dossier alla mano, è convinto che il testo vada migliorato.

I dossier delle pre-intese riguardano settori cosiddetti non-Lep della sanità, previdenza integrativa, professioni e Protezione civile. A conti fatti, nulla di rivoluzionario. Ma proprio per questo, per “aprire una fessura sulla diga” – ragionano a Palazzo Lombardia – serve qualcosa in più. Le regioni, tra l’altro, non sono obbligate a firmare tutte nello stesso momento.

Certo per Matteo Salvini la bandiera dell’autonomia – anche se poi magari con poca sostanza dentro – sarebbe un bel bottino propagandistico da sfruttare nelle regioni del nord, il bacino elettorale naturale della Lega. La scorsa estate il segretario leghista promise che sarebbe arrivato a Pontida con le intese firmate. Poi settembre è passato, ottobre anche, forse sarà il regalo di Natale?