Corrado Barazzutti ha saputo della morte dell’amico, compagno e capitano Nicola Pietrangeli al telefono, in mattinata. E l’umore della giornata è cambiato: “Era il mio eroe. Quando da giovane, anzi da bambino, ho iniziato a giocare a tennis lo ammiravo, era il mio punto di riferimento. Faceva amare lo sport, lui mi ha fatto adorare il tennis”.
Cosa aveva Pietrangeli più degli altri?
“Classe, bravura ed entusiasmo. Quando difendeva la maglia azzurra in Coppa Davis con quella passione era travolgente. Ho avuto la fortuna di averlo come compagno e anche come capitano. Ha accompagnato tutta la mia vita tennistica”.
Vi siete conosciuti bene ed eravate legati.
“Sì, era dissacrante, ironico, amava scherzare, era schietto. Tutto nel modo giusto. Posso assicurare che lo sport ha perso una grande persona. E le posso dire un’altra cosa?”.
Certo.
“Si è goduto tanto la vita. Si è divertito sempre. E ha fatto bene. Benissimo. Una vita pienissima. Frequentava salotti, attori, era amico del principe di Monaco, aveva sempre serate. Si divertiva sempre. E amava l’eleganza. Infatti sa cosa mi ha fatto una volta?”.
Cosa?
“Eravamo in coppa Davis. Io sono poco formale, lui adorava la giacca e la cravatta. Era inappuntabile. Io mi sono presentato in jeans e mi ha mandato a cambiarmi. Ma io ero un ragazzino e lui, con gli ambienti che frequentava, era abituato a essere sempre perfetto. Mi mancherà tanto”.
