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F1, Verstappen vince in Qatar davanti a Piastri e ora bracca Norris (4°) nella corsa al Mondiale

Max Verstappen è vivo e lotta ancora per il Mondiale. L’olandese vince in Qatar in virtù di una scelta intelligente (grazie al capo delle strategie Red Bull, Hannah Schmitz) e alla sua guida favolosa. Il 4 volte campione del mondo rimanda all’ultima gara, la settimana prossima ad Abu Dhabi, la fine dei giochi 2025: se la batterà con le due McLaren, Lando Norris 4° al traguardo, e Oscar Piastri, 2°, dopo essere partito in pole e aver vinto la sprint. Sul podio va, per la seconda volta quest’anno, Carlos Sainz con la sua Williams, lo spagnolo partiva settimo. Ferrari non pervenute: Charles Leclerc 8°, sorpassato al via da Hulkenberg. Lewis Hamilton 12°, almeno uno scatto avanti dalla 17esima posizione al via e una partenza d’orgoglio.

«La cronaca della gara»

Verstappen fa 70

Settimo successo dell’anno per il 4 volte campione del mondo, il 70° in carriera, forse il più imprevedibile: terzo sotto ai semafori, Max rovina la festa già programmata di Norris che, partito 2°, aveva il match point a Lusail, avesse vinto. Adesso i numeri dicono che tutti e tre i contendenti al titolo hanno 7 successi ciascuno: Norris ancora in testa con 408 punti, Verstappen 2° a 396 punti, Piastri 3° a 392. Ce ne sono 25 ancora in palio a Yas Marina. Tutto può succedere.

Le scelte sui pit stop

E tutto è successo in Qatar in pochi giri. Piastri parte forte e pulito, Verstappen gli prende la scia e passa Norris, l’inglese ha tutto da perdere e quindi lo lascia sfilare senza prendere rischi. Una mossa non solo prevedibile da parte dell’olandese, ma che si rivelerà fondamentale più tardi quando la geografia e le posizioni cambiano poco dopo, al 7° giro: la corsa viene immobilizzata con una safety dopo un contatto tra l’Alpine di Gasly e la Sauber di Hulkenberg che poi verrà archiviato come incidente di gara (il tedesco, che al via aveva superato con le gomme più veloci la Ferrari di Leclerc decima in griglia, è costretto al ritiro). Tutti vanno a fare il pit stop, tranne le due McLaren. Che non se la sentono di diversificare le strategie e li tiene entrambi fuori.

Lo squillo di Max

Max da secondo rientra alle spalle delle papaya (con Ocon che sconta 5’’ per falsa partenza) e aspetta. Le gomme devono cambiarle per obbligo e ragioni di sicurezza: massimo al 25° giro. Allo scoccare del 24° rientra Piastri, al successivo Norris: escono 4° e 5°, con Verstappen leader davanti a Sainz e Antonelli. Comincia la seconda parte di gara, nella quale adesso sono le McLaren che aspettano: tutti quelli davanti, e anche dietro, obbligati alla seconda sosta al 32°. Max entra da leader ai box, che diventano una giungla di macchine sotto ai ferri.

L’errore di Antonelli che dà speranza a Norris

Al ritorno in pista della carovana, il treno si ricompone con Piastri in testa davanti a Norris e Verstappen, che ha gomme dure per andare fino alla fine. Aspettando la seconda sosta obbligatoria per le papaya: Oscar va al cambio al 42°, mette le gomme dure, rientra terzo dietro Max. Lando, in quel momento leader, passa in garage tre tornate dopo. Verstappen va al comando con l’australiano alle spalle (a 15 secondi), Norris è quinto dietro Sainz e Antonelli.

Max va per la sua strada, Norris sorpassa Antonelli che commette un errore all’ultimo giro. “Gara incredibile, abbiamo preso la decisone giusta per fare il pit con la safety car, rimango in lotta. Gara forte in un week end in cui faticavamo”, dice Max che sul podio festeggia giustamente con Schmitz. Piastri ovviamente deluso: “Ho fatto la gara migliore che potevo, abbiamo sbagliato qualcosa, oggi non era destino. A posteriore, è abbastanza evidente quello che avremmo dovuto fare. Ma non tutto è negativo”. Sainz, ex ferrarista, non se lo sarebbe mai immaginata una stagione così: “Sono felicissimo e fiero di tutto il team, pensavamo che sarebbe stato il week end più difficile, ma abbiamo azzeccato tutto. Podio inaspettato”. E anche un Mondiale inatteso.