Mozzate – L’Inter avrebbe voluto portare Fabregas alla Pinetina. Lui, intanto, sognava di avere a Como due giocatori poi finiti in maglia nerazzurra. A rivelare il retroscena è stato lo stesso tecnico del Como, alla vigilia della partita di San Siro contro la squadra di Cristian Chivu: “Pensavo che Sucic sarebbe stato un nostro giocatore, era praticamente tutto fatto. E anche Luis Henrique poteva venire da noi. È segno che qui al Como abbiamo buoni occhi per vedere i giocatori, visto che poi sono andati in una grande squadra”, ha detto l’allenatore spagnolo.
Il mancato arrivo all’Inter
Quando gli è stato chiesto di tornare con la mente alla settimana di inizio giugno in cui sembrava che potesse davvero essere lui il successore di Inzaghi, Fabregas ha risposto: “Non parlerò di questo, non mi interessa ora. Mi fa male questa domanda. Io sono al Como, mi mangio tutto e tutti per il Como. Andremo a cercare di vincere la partita, a fare una grande prestazione e continuare a crescere e niente di più. Quello che è successo in estate non mi renderà certo più debole. L’Inter ha una grandissima squadra e un grandissimo allenatore, con grandi dirigenti, che conosco da tempo. Vogliamo fare una partitona”.
Famiglie, infortuni e il caso Diao
Come sempre in conferenza stampa, l’allenatore del Como è andato molto oltre il racconto del momento della sua squadra e della sfida, che si prepara ad affrontare con 3 soli punti di ritardo sull’Inter, con la possibilità di agganciarla. Fabregas ha parlato della propria famiglia, “con cui parlo di calcio il meno possibile” e delle famiglie dei propri calciatori, “che consultiamo ancora prima di metterli a contratto, per assicurarci che i giocatori non siano delle teste di …”. Quanto alla situazione degli infortunati, il tecnico spagnolo ha assicurato che Diao è recuperato. E sul fatto che due settimane fa sia partito acciaccato per il ritiro col Senegal, ha aggiunto: “L’ho criticato per questo, e ha sofferto un po’ per questo. È molto giovane. Troppe pressioni gli fanno girare la testa. L’importante ora è che torni con noi”.
