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Il ministro Giuli a Più libri più libri: “Contestate non censurate”



La prima giornata di Più libri più liberi, la fiera della piccola e media editoria a Roma fino all’8 dicembre, si è aperta con l’inaugurazione alla quale non ha partecipato il sindaco di Roma, il dem Roberto Gualtieri. L’Aie, pur rivendicando la sua scelta in nome della libertà di espressione, per tentare di arginare i malumori ha aperto alla possibilità di cambiare le regole di concessione degli stand per il prossimo anno. Ma l’attesa era tutta per il ministro della Cultura Alessandro Giuli, che è arrivato alle 14.30 per partecipare a un incontro sui fondi per l’editoria con Innocenzo Cipolletta durante il quale ha promesso una legge delega sul libro entro la fine della legislatura, definendosi un ministro «bibliofilo».

Giuli si è fatto desiderare dai giornalisti – che hanno aspettato la fine del dibattito con Aie, lo hanno seguito in un’altra sala dall’altra parte della Nuvola dove ha fatto un breve intervento su Pistoia capitale del libro 2026 e lo hanno atteso persino durante la pausa sigaretta – prima di dire la sua, sollecitato dalla stampa, sulla polemica che ha investito la fiera. «Meglio contestare che censurare o addirittura assentarsi. Rispetto le scelte di chiunque, il Comune ha fatto la sua: c’è chi ritiene che la Nuvola oggi sia inabitabile, non condivido ma lo rispetto», ha detto assediato da telecamere e microfoni. Poi ha aggiunto: «Io ho giurato sulla Costituzione in cuor mio molto prima di giurare nelle mani del presidente della Repubblica Mattarella, il che dà la misura di cosa penso di tutta la faccenda». Ma sta con Aie. «È la posizione che ritengo più ragionevole e, se devo citare una figura di riferimento, in particolare mi piace citare il professor Massimo Cacciari che è stato molto chiaro al riguardo. Si può giudicare nel peggiore dei modi o addirittura ritenere inaccettabile un punto di vista di un editore, però la risposta più giusta è non censurare e non assentarsi dal dibattito pubblico, fosse anche un dibattito che si concretizza in una contestazione entro i limiti imposti dalla legge. Contestare, dibattere, discutere, ma mai rinunciare alla battaglia delle idee».

Prima di andare via, Giuli ha incrociato Stefano Massini: «Devi dire nel prossimo monologo che nessuno ha chiesto lo scalpo di Massini», gli ha detto il ministro sorridendo, mentre camminavano insieme, riferendosi al caso del Teatro La Pergola di Firenze con uno dei consiglieri uscenti che aveva riferito che «volevano lo scalpo di Massini». Episodio che Massini ha trasformato ne . Massini ha risposto al ministro, in un breve scambio al piano forum della Nuvola: «Come no, forse tu no, ma qualcun altro sì». Per Giuli nessuna visita alla casa editrice Passaggio al bosco, che ieri esponeva, oltre a una biografia di Charlie Kirk, titoli come ,,, lasciando nelle scatole i volumi più divisivi. Codreanu? «È fuori catalogo», rispondono allo stand.

Davanti al banchetto, a pochi passi da quello di Lotta comunista, più curiosi che contestatori. In mattinata un gruppo di studentesse del liceo Caravaggio di Roma del collettivo Artemisia ha inscenato una piccola protesta. «Siamo d’accordo con Zerocalcare che non è venuto. Siamo qui a protestare». Gli altri firmatari dell’appello hanno confermato la partecipazione: ieri Christian Raimo è stato invitato dall’Aie all’inaugurazione, «mai più nazisti in fiera», ha detto, mentre sabato alla 13.30 ci sarà un incontro sul tema.

Anche il Campidoglio alla fine ha partecipato, limitando la protesta allo sgambetto istituzionale di non presenziare all’inaugurazione, ma confermando, oltre al patrocinio, la presenza agli eventi. Nel pomeriggio l’assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio è salito sul palco con Cipolletta, ribadendo che il Comune non appoggia la scelta di ospitare Passaggio al bosco: «Le parole di Sandro Pertini sono insuperabili, cioè che il fascismo non è un’opinione ma è un crimine. Questo è uno spazio pubblico, al quale crediamo e che continuiamo a finanziare. Ma dobbiamo tracciare un confine tra quello che è accettabile e quello che non lo è. Le pubblicazioni che lisciano il pelo al nazismo non lo sono».

Passaggio al bosco fa sapere che parlerà lunedì, alla fine della fiera, per tirare le fila. E nel frattempo? La polemica si sarà davvero ridimensionata?