«Meloni lo ha accolto a Palazzo Chigi, noi invece ricordiamo chi è davvero Orbán: il burattino di Putin, il simbolo della democrazia illiberale, l’uomo che usa i soldi europei per distruggere la libertà in Ungheria», dice il segretario di +Europa, Riccardo Magi, che ieri ha manifestato con un flashmob davanti alla sede del governo contro il suo arrivo.
Il ministro Tajani dice che l’Italia ha posizioni diverse, e che la diplomazia è fatta di incontri, dialoghi, confronti.
«Tajani è diventato espertissimo nel fare il pesce in barile: Meloni e Orbán fanno un gioco uguale e speculare, cioè indeboliscono la Ue per rafforzare i propri rapporti bilaterali, lui con Putin e lei con Trump. Questo è un gioco al massacro che sfugge alla priorità che abbiamo, cioè rafforzare l’Europa».
In che modo porterebbero avanti questa agenda?
«Si sono ritrovati su un tema cruciale, il diritto di veto: lo stesso che l’Italia ha subito da parte sua su temi come l’immigrazione, con provvedimenti che ci avrebbero aiutato, da parte proprio del governo ungherese. Oggi Meloni e Orbán si ritrovano su questo punto nonostante l’Italia, già con questa presidente del Consiglio, aveva sostenuto il superamento del diritto di veto. Loro vogliono una Europa debole che non funziona, non decide, per poi dare alla stessa Europa la responsabilità dell’Europa che non funziona: è un classico di sovranisti e nazionalisti. Orbán ha addirittura detto che la colpa dell’invasione di Putin è stata europea…».
Sulla difesa dell’Ucraina Meloni ha un posizionamento finto quindi?
«Finora ha mantenuto un posizionamento corretto e glielo abbiamo riconosciuto, ma per renderlo fattibile serve rafforzare la difesa comune e costruire una politica estera europea, perché serve rendersi conto che l’interesse della Ue non è sempre coincidente con quello Usa. E poi, per noi l’Ucraina deve entrare in Europa, cosa a cui Orbán è contrario, e bisogna usare i beni russi congelati per la difesa e la ricostruzione di Kiev: su questo il governo Meloni ha detto no alla nostra risoluzione”.
Meloni nei giorni scorsi è stata messa in imbarazzo da Trump che ha rilanciato un servizio dove si diceva che il nostro governo sui dazi tratterà direttamente con gli Usa, bypassando l’Europa. Crede sia una vicenda collegata?
«C’è una grande ambiguità oltre che miopia politica da parte di Meloni e di chi vuole indebolire l’Europa».
Ultimo punto di contratto tra Italia e Ungheria: un portavoce di Budapest ha attaccato Report. Casualità?
«Quel servizio di Report ha colto nel segno, è chiaro che ormai attraverso queste fondazioni si costruisce una internazionale sovranista, sembra un controsenso nelle parole ma è proprio ciò che si sta realizzando».
