Dopo il caso degli inviati Rai, un altro giornalista italiano è finito nel mirino del Cremlino. La portavoce del ministro degli Esteri russo Lavrov, Maria Zakharova, ha infatti invitato i diplomatici italiani a “prestare attenzione” al reporter Davide Maria De Luca, inviato del quotidiano, che ha “violato il confine russo”.
Come gli inviati Rai Stefania Battistini e il videomaker Luca Traini (e il giornalista Ilario Pignarelli, accusato da Mosca di aver intervistato un neonazista ucraino), anche De Luca ha oltrepassato il confine russo nella regione di Kursk, come lui stesso ha documentato in diversi post pubblicati sul suo profilo sul social X. “Sono entrato nella regione russa di Kursk occupata dagli ucraini il 6 agosto per parlare con i civili, ecco cosa ho visto”, ha scritto il giornalista italiano sul social il 26 settembre.
Per De Luca ora il rischio è che anche contro di lui Mosca decida di aprire un procedimento penale. Motivo per cui Battistini e Traini a nelle scorse settimane sono stati fatti rientrare in Germania. “Finire nella lista dei ricercati era una possibilitàche mettono in conto tutti i giornalisti che attraversano il confine. Ma, nel mio piccolo, non mi aspettavo una menzione su un palcoscenico cosi’ prestigiosa. Da giornalista preferisco essere testimone delle storie piuttosto che diventarne protagonista”, ha detto De Luca. “Per il momento – continua – il mio unico commento è che una delle principali tutele per i civili che si trovano in territori occupati e zone di conflitto è la presenza di osservatori, operatori umanitari e giornalisti. Sappiamo che la loro presenza non è una garanzia del corretto comportamento degli eserciti, ma in alcune circostanze può essere un potente incentivo”.
De Luca ha quindi concluso: “Ritengo che i giornalisti debbano essere liberi di muoversi per fare il loro mestiere in qualsiasi zona di guerra e credo che sia sbagliato perseguirli con accuse speciose, come l’ingresso illegale, soprattutto nel mezzo di un gigantesco conflitto che coinvolge milioni di persone. Credo che impedire ai giornalisti di accedere a un’area di conflitto sia un errore, che a farlo sia il governo russo, quello ucraino, israeliano, americano o qualsiasi altro”, ha concluso.
Intanto, i servizi di sicurezza russi (Fsb) fanno sapere di aver aperto un’indagine penale contro tre reporter due americani e un romeno, che hanno attraversato “illegalmente” la frontiera russa dall’Ucraina per fare reportage nella parte occupata della regione di Kursk. I due americani, Kathryn Diss e Fletcher Yeung, lavorano per l’emittente , mentre il giornalista romeno Mircea Barbu lavora per . In totale, dal 17 agosto sono state aperte indagini contro “12 giornalisti stranieri” per accuse di questo tipo, ha dichiarato l’Fsb.
