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Nature, un bambino di pochi mesi tra i 10 protagonisti della scienza 2025

Con le guance paffute e un tenero sorriso nonostante la cannula nel nasino, il piccolo KJ Muldoon di Philadelphia è diventato a pochi mesi di vita uno dei 10 protagonisti della scienza del 2025, secondo la rivista Nature: nato con una rara malattia metabolica, nella primavera 2025 era balzato agli onori delle cronache come il primo paziente al mondo a ricevere una nuova terapia iperpersonalizzata basata sull’editing genetico con tecnologia Crispr. E’ lui il più giovane nella top ten dei personaggi scientifici dell’anno, dove compaiono anche personalità oggetto di accese polemiche politiche come Susan Monarez, l’ex direttrice dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) americani nominata e subito cacciata da Trump per essersi opposta ai licenziamenti nella sua agenzia e per non aver appoggiato le controverse politiche vaccinali di F. Kennedy Jr.

“La lista di quest’anno celebra l’esplorazione di nuove frontiere, la promessa di progressi medici rivoluzionari, un impegno incrollabile per la salvaguardia dell’integrità scientifica e coloro che plasmano politiche globali che salvano vite umane”, spiega Brendan Maher, redattore delle rubriche di Nature. “In un anno difficile per la scienza in tutto il mondo, è stato un po’ confortante vedere le straordinarie scoperte e il lavoro stimolante di così tanti ricercatori, solo una manciata dei quali è finita nella nostra lista”.

Tra le personalità di spicco del 2025 troviamo la funzionaria sudafricana Precious Matsoso, che ha negoziato il primo Accordo pandemico globale promosso dall’Organizzazione mondiale della sanità, e il finanziere cinese Liang Wenfeng, che ha lanciato l’intelligenza artificiale a basso costo DeepSeek, offrendo agli scienziati un nuovo e potente strumento da sviluppare in modo gratuito. C’è poi l’entomologo Luciano Moreira della Fondazione Oswaldo Cruz di Belo Horizonte in Brasile, che ha aperto la prima ‘fabbrica’ di zanzare infette dal batterio Wolbachia con l’obiettivo di ridurre la loro capacità di diffondere malattie pericolose per l’uomo come la dengue.

Nature ha voluto celebrare anche il fisico Tony Tyson dell’Università della California, che 30 anni fa ha ideato il rivoluzionario telescopio Vera Rubin in Cile, divenuto operativo quest’anno e che promette di realizzare le più dettagliate osservazioni di galassie lontane mai fatte. La lista prosegue con la geoscienziata Mengran Du dell’Accademia cinese delle scienze, che ha sfidato l’oceano inabissandosi fino a 9.000 metri di profondità a bordo di un sommergibile per scoprire il più profondo ecosistema della Terra.

Tornano all’ambito biomedico, spicca il nome della biologa israeliana Yifat Merbl del Weizmann Institute of Science, che Nature definisce una ‘detective’ molecolare per aver scoperto come i centri di riciclaggio delle proteine nella cellula (i proteasomi) aiutano a combattere le infezioni. C’è poi la neurologa britannica Sarah Tabrizi dello University College di Londra, che ha sviluppato una nuova terapia per rallentare la malattia di Huntington, una condizione genetica letale per la quale si cerca una cura da decenni.

Infine, tra i volti del 2025 c’è quello dell’indiano esperto di scienza dei dati Achal Agrawal, che nel suo Paese ha contribuito a smascherare casi di frode, plagio o cattiva condotta nella ricerca, imprimendo una svolta epocale alle politiche di classificazione degli istituti di istruzione superiore indiani.


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