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Schlein: “Destra settaria, disfano misure giuste per piantare bandierine. Lavoro e caro vita le priorità”

ABBADIA SAN SALVATORE (SIENA) —- Segretaria Elly Schlein, ha ricordi di suo nonno, Agostino Viviani?

«Certo che sì».

È stato l’avvocato dei minatori di Abbadia San Salvatore. È un caso che lei parta da qui per la sua campagna d’autunno?

«Non lo è. Mio nonno, socialista, difese i minatori insieme a Lelio Basso dopo i disordini scoppiati in seguito all’attentato a Togliatti nel 1948. Mi è sempre stato di esempio nel suo impegno nel combattere le ingiustizie».

Qual è la sua priorità per l’autunno?

«Non ho dubbi: la questione sociale».

Ci si chiede però se il Pd saprà finalmente aggredirla.

«Sarà un autunno militante, come già lo è stata l’estate. Il governo sta mettendo le mani avanti perché non ha idea di come far ripartire il Paese».

Può fare un esempio?

«Si parla di altri tagli all’indicizzazione delle pensioni. Hanno completamente stravolto opzione donna: trentamila esodate stanno aspettando un segno di vita dal governo. Cinque milioni di lavoratori sono in attesa del rinnovo del contratto. Bisogna spingere sui rinnovi, a partire dal pubblico».

Cosa pensa dell’abolizione dell’assegno unico?

«È un governo settario. Quando una misura funziona ma non c’è la loro firma puntano a stravolgerla, per piantare una propria bandierina. L’hanno fatto anche col fondo per l’affitto e col Pnrr».

Che benefici ha portato?

«Ha semplificato la frammentazione dei sussidi precedenti. Va rafforzato, non indebolito».

Meloni però tira dritto.

«Sarebbe sbagliato minarne la dimensione universalistica. Il Pd si era fortemente battuto per approvarlo, e lo difenderemo con tutte le nostre forze».

Come finirà col salario minimo?

«Continuiamo a raccogliere le firme per riportare in Parlamento la proposta che il governo ha messo sul binario morto, voltando le spalle a tre milioni e mezzo di lavoratrici e di lavoratori che sono poveri anche se lavorano».

Però l’occupazione è aumentata.

«Il governo sbandiera dei dati senza dire la verità. E cioè che tanto di quel lavoro è precario o part-time involontario e non assicura un salario dignitoso per fare la spesa».

Sul caro vita il centrodestra non ha fatto abbastanza?

«Non ha fatto nulla invece. Sta per cominciare la scuola e le famiglie si ritroveranno a contare le matite e i quaderni che possono permettersi di acquistare».

Perché il Pd fa così fatica nell’Italia profonda?

«Cambierà. È tutta l’estate che la giriamo e continueremo a farlo. È un pezzo di Paese che sta soffrendo lo spopolamento. Sono Comuni che hanno bisogno di politiche mirate».

Qual è la sua ricetta?

«Portare i servizi, perché se la vita è troppo scomoda la gente scende a valle. E opportunità economiche attraverso la fiscalità agevolata».

Lo spopolamento sembra inarrestabile.

«I trend si possono invertire. Ma lo sa che in Emilia-Romagna e in Toscana grazie all’uso dei fondi europei si abbattono i costi dei nidi per le famiglie economicamente svantaggiate? Un vero supporto alle famiglie, al di là della vuota retorica di questo governo».

Perché fa proprio questo esempio?

«Perché investire sui nidi significa ridurre le disuguaglianze tra bambini e fa aumentare l’occupazione femminile. Abbiamo uno dei tassi di occupazione femminile più basso d’Europa, e il più basso al Sud. Non è insopportabile?».

Pensa che il governo sia in ritardo sulla manovra?

«Non sappiamo nulla delle loro intenzioni. Ma c’è qualcosa di più grave. La totale opacità sul piano fiscale di medio termine: il governo deve presentarlo entro il 20 settembre. Sono le intenzioni per la ripresa dei prossimi sette anni. Non meritava un’ampia riflessione con le parti sociali, con la società civile, con le opposizioni? E invece stanno tenendo tutto sottotraccia».

È stata una brutta destra per Meloni oppure i giornali esagerano?

«Li vedo molto divisi. Sull’Autonomia. La raccolta di firme è stata un grande successo. Sulla cittadinanza. Sulla giustizia».

Ma sono realmente in difficoltà?

«Mi sembrano più impegnati a dividersi sulle questioni identitarie che a governare. Parlano d’altro. Nella fase più calda del conflitto in Medio Oriente discutevano delle regole del Comitato olimpico. È ridicolo».

Il Medio Oriente è una polveriera.

«Quello che sta avvenendo in Cisgiordania è inaccettabile. Viola il diritto internazionale, l’ha detto anche l’Onu. È gravissimo che l’Onu abbia dichiarato di non poter effettuare operazioni umanitarie a Gaza. Serve un cessate il fuoco immediato. L’Ue si impegni per fermare il massacro dei civili palestinesi e liberare gli ostaggi. Il governo israeliano sta violando sistematicamente il diritto internazionale con ministri che invocano apertamente crimini di guerra».

In Liguria alla fine il candidato sarà Orlando?

«Abbiamo appena messo in campo coalizioni attorno a candidati competitivi in Emilia Romagna e in Umbria. Sono fiduciosa che troveremo una soluzione a breve anche per l’importante sfida in Liguria».

Conte e Renzi possono coesistere?

«Le alleanze non si fanno da nome a nome, ma da tema a tema. Dobbiamo fare fronte unito per le nostre battaglie: sanità, lavoro povero, scuola, congedi paritari. Questo è il nostro metodo».

Per e non contro?

«Anche contro le cose che non ci piacciono, tipo l’Autonomia differenziata. Ma soprattutto dobbiamo avere chiaro che l’avversario da battere è la destra. Per farlo gli italiani vogliono sapere qual è la nostra idea di società. Cosa faremo quando andremo al governo».

Si fida di Tajani sullo Ius scholae?

«Per noi chi nasce o cresce in italia è italiano. Abbiamo già presentato una mozione e siamo aperti a un confronto di merito, anzitutto con le reti che si sono sempre battute per questa riforma attesa da decenni. Si parla spesso di loro, noi vogliamo parlare con loro. Quelle aspettative non vanno più deluse».

Quindi non si fida?

«Finora non abbiamo visto proposte concrete, valuteremo. Non va dimenticato che è lo stesso governo che sta rendendo sempre più difficile salvare le persone che arrivano via mare».