ROMA – I malumori di un pezzo della Lega? «Tanti parlano a vanvera, forse i miei voti sono ingombranti e qualcuno mi considera un corpo estraneo». Mentre dai colonnelli del Nord piovono frecciate, Roberto Vannacci prepara il contrattacco. La sconfitta in Toscana, che molti gli intestano in toto, non lo cruccia. Anzi, rivendica il bottino portato in dote alle Europee. E non ha alcuna intenzione di lasciare i galloni di vicesegretario. Non si metterà in proprio, con i suoi team Vannacci: «Non vedo un partito all’orizzonte».
Onorevole Vannacci, in Toscana qualcuno ha remato contro? Ha ragione Massimiliano Simoni, il portavoce del suo movimento “Il mondo al contrario”, che accusava: “Nella Lega c’è chi ha abbandonato la barca per non assumersi responsabilità”?
«In Toscana abbiamo fatto un risultato non certo positivo, ma qualcuno mi sa dire quale sarebbe stato il risultato se io non avessi svolto il ruolo di responsabile della campagna elettorale? Nessuno. Quindi in molti, forse in troppi, parlano a vanvera. Una considerazione: in Toscana alle Europee 2024 la Lega era al 6,2%, con 102.750 voti totali e Vannacci ne ha presi 37.340 da solo. Se lei toglie i voti di Vannacci in Toscana, la Lega era al 3,9%. A queste regionali Vannacci non era nelle liste e quindi il 4,3% rappresenta già un piccolo passo in avanti rispetto al risultato delle Europee del 2024, epurato dei voti di Vannacci».
Ma qualcuno ha remato contro?
«Non so se ci sia stato qualcuno che ha remato contro, sicuramente ci sono stati alcuni che non hanno voluto correre o partecipare, lo hanno detto loro stessi».
Che risponde a Massimiliano Romeo che parlando della Toscana ha sostenuto che la Lega “quando perde identità perde voti”?
«Che io in Lombardia, sempre alle Europee del 2024, nonostante quasi tutti i leader leghisti promuovessero il voto per i candidati del territorio, ho preso 123mila voti su 550mila voti totali della Lega. Un lombardo su 4 che ha votato Lega ha votato per me… Quelli che ho preso sono gli stessi voti “identitari” di cui parla Romeo? Mi sembra che un anno fa io abbia rappresentato una concreta “identità” per la Lega, o no?».
I suoi “team Vannacci” sono sempre più attivi. Esclude che possano diventare un partito in futuro?
«I team fanno un lavoro egregio e continueranno a crescere, ovunque. Prossimamente vado in Svizzera dove ne stanno nascendo altri. Entro la fine dell’anno rasenteremo i 200 team registrati. Non c’è nessun partito all’orizzonte».
Ha la sensazione che qualcuno nella Lega la consideri un corpo estraneo?
«Io no, forse qualcuno ha questa sensazione di me. Ovunque vada la folla leghista, e non, mi accoglie con entusiasmo. Ho richieste di presenze ovunque in Italia per i prossimi 6 mesi. Forse sono i miei 560mila voti ad essere ingombranti per qualcuno».
È vero che si candiderà capolista in Puglia per la Lega?
«La smetta di credere a ciò che scrivono i giornali e, soprattutto, a ciò che scrive . Ci avevate detto che aveva vinto Kamala Harris e che i Russi stessero perdendo in Ucraina…».
Non è stato questo giornale a scrivere della sua corsa in Puglia. Parliamo di politica estera. Che idea si è fatto del piano di Trump per Gaza?
«Qualsiasi piano di pace va bene, purché ponga fine a questa guerra. E meno male che c’è Trump, altrimenti i bombardamenti sarebbero ancora in corso. Mi auguro una tregua duratura ma dubito che questa pace possa durare se rimarrà in vita Hamas. La stessa Hamas che in queste ore sta trucidando i palestinesi presunti collaborazionisti».
L’Italia potrebbe mandare truppe in Palestina. È favorevole?
«L’Italia potrebbe, certo. Mi auguro che se dovesse succedere sia in un contesto ben definito e con un mandato estremamente chiaro. Mi auguro anche che le “truppe” non vadano a distribuire aiuti umanitari, per quello esistono la protezione civile e le organizzazioni umanitarie. Potrebbero addestrare la polizia e le forze armate palestinesi a combattere il terrorismo di Hamas e Hezbollah. Mi auguro anche che siano chiari e ben spiegati alla pubblica opinione quali siano gli interessi nazionali da proteggere con l’invio di questo contingente».
